psicologo a Battipaglia e Salerno
Psicologo a Battipaglia e Salerno: come scegliere il professionista giusto
Prendere consapevolezza della necessità di intraprendere un percorso psicologico é un atto
coraggioso in quanto non è mai semplice mettersi in discussione, ma che allo stesso tempo
testimonia la volontà di trovare realmente una soluzione al problema.
Potremmo fare un parallelismo tra la mente ed il corpo, quando abbiamo un malessere fisico ci rechiamo da uno specialista perché vogliamo capire cosa ci sta succedendo e come riprenderci dal malore. Con la mente funziona esattamente allo stesso modo, allora perché ci comportiamo in modo differente? La risposta risiede nella paura del cambiamento, il malessere fisico attiva la fantasia che “sarà il
dottore, la cura, il farmaco a fare tutto”, come se ci dovesse assumere un atteggiamento passivo nei confronti della malattia. In realtà questo è solo un pregiudizio, infatti anche nelle patologie o malessere fisico, come nel caso della mente, molto dipende dalla risposta del paziente ed in alcuni casi si è costretti ad apportare cambiamenti al proprio stile di vita. Un’altra motivazione è legata alla paura d’impazzire, la malattia mentale spaventa più di quella fisica per via dell’idea di “perdere il controllo, la lucidità” e dunque per il timore dell’ignoto, di ciò che non è tangibile, direttamente visibile.
Questo momento così delicato è accompagnato da un altro elemento complesso, la scelta del professionista a cui affidarsi. La figura dello psicologo specializzato in psicoterapia sembra essere un titolo che può essere assunto da tutti, a prescindere dal percorso di studi sostenuto o meno.
Tutti si reputano un po’ psicologi, questo fraintendimento nasce dal concetto di empatia e
dall’appartenenza allo stesso genere umano. Essere psicologi specializzati in psicoterapia non significa essere empatici, questa è una dote che viene data per scontata in quanto posseduta da tutti gli essere umani fatta eccezione per problematiche specifiche, e neppure fare fede alla propria esperienza imponendola agli altri, con la presunzione di aver trovato “la chiave di volta”, la soluzione perfetta e universale da applicare per tutti: questa illusione serve solo a nascondere le proprie insicurezze e paure.
Lo psicologo non può essere quello che ti “dice cosa fare dandoti una pacca sulla spalla”, perché questo significherebbe creare una relazione di dipendenza e potere. Lo psicologo é colui che crea le condizioni per far emergere la personalità del proprio paziente, mettendolo nelle condizioni di trovare le risposte che sono dentro di lui.
Essere psicologi specializzati in psicoterapia significa possedere le conoscenze teoriche
riguardanti il funzionamento della mente umana, dello sviluppo psichico, delle dinamiche
relazionali ed affettive, ed un bagaglio esperienziale, il cosiddetto “occhio clinico” da affiancare allo studio costante.
L’aspetto importante da valutare è che il professionista scelto possegga l’abilitazione richiesta, basta consultare il sito dell’ordine nazionale o regionale degli psicologi, dove è possibile trovare l’elenco completo con la sezione di appartenenza. Essere iscritti alla sezione B significa avere la laurea triennale in psicologia ed essere abilitati solo alla somministrazione di qualche test psicologico, nella sezione A ci sono i psicologi che hanno conseguito la laurea completa dei 5 anni, triennale e magistrale, che possono fornire supporto e sostegno psicologico. Quando è presente l’annotazione “nell’elenco degli Psicoterapeuti” significa che il professionista è in possesso anche del titolo di specializzazione quinquennale in psicoterapia e, di conseguenza, é abilitato per la conduzione di psicoterapie.
Un altro elemento fonte, in alcuni casi, di grossa confusione è l’approccio teorico di appartenenza dello specialista. Creare una connessione diretta patologia- approccio teorico è un modo per prendere una scorciatoia, di semplificare la complessità della realtà. La prima considerazione da fare è legata alla ricerca, diversi studi hanno dimostrato che l'efficacia di un trattamento non dipende dal tipo di approccio usato (sistemico relazionale, cognitivo comportamentale, psicoanalitico ecc..) ma dalla relazione che si crea nella coppia paziente - terapeuta, insomma è la relazione che cura.
L’approccio teorico usato è la lente usata dal professionista per osservare i fenomeni psichici, molte volte approcci teorici diversi esprimono lo stesso concetto usando parole o termini differenti.
In coerenza con quanto appena detto sulla relazione, il legame patologia - approccio teorico non considera un altro aspetto fondamentale: il carattere, la persona. Dietro una diagnosi c’è sempre una persona, con la sua storia ed il suo carattere che non sarà mai uguale ad un altra solo perché condividono la stessa etichetta diagnostica. Per questo motivo esistono, da molti anni, diversi approcci teorici, per cercare di rispondere alle differenti esigenze caratteriali e personali; per fare in modo che ogni potenziale paziente riesca a trovare il professionista che meglio si adatti alla propria persona.
Tutti i tentativi di esaltare un approccio teorico, di porlo in una posizione disuperiorità rispetto agli altri é stato, é e sarà sempre un fallimento. Poi esistono le mode, i giochi
di potere, gli interessi economici, ma questi sono altri aspetti.
Per questi motivi, si consiglia di farsi guidare dal proprio istinto nella scelta del professionista a cui affidarsi che avrà sempre la meglio su qualsiasi discorso pseudo- razionale, in alcuni casi possono essere elementi impercettibili, inconsci che possono guidare la nostra scelta.



